Parrocchia di Cerea
comunità parrocchiale di cerea
San Zeno in Santa Maria Assunta
 
 
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Nei giorni 18 e 19 febbraio 2012 il gruppo dei giovanissimi sposi di Cerea ha preso parte ad una "due giorni" dedicata all'approfondimento di un tema e alla "consolidazione "dello spirito di gruppo che ci contraddistingue.

Ci siamo recati anche quest'anno a San Zeno di Montagna.Dopo una rapida sistemazione abbiamo iniziato un momento di confronto di gruppo e di coppia osservando con attenzione un'immagine proposta da don Zeno (che ci seguiva spiritualmente febbricitante da casa....) e dal nostro seminarista Marco.L'immagine riproduceva la Sacra Famiglia e ci da dato lo spunto per alcune riflessioni sulla vita familiare che abbiamo intrapreso: "riusciamo a pregare come coppia?"; "quale posto ha il Vangelo nella nostra vita?"; "in che modo il nostro coniuge è dono d'amore?"; "come viviamo la castità sponsale?".

Queste sono solo alcune delle tante provocazioni nate dalla discussione. Gli incontri a cui partecipiamo hanno lo scopo precipuo di affrontare temi insoliti nella quotidianità frenetica di ogni famiglia ma importanti per la crescita della coppia cristiana. Sia gli incontri che facciamo al sabato sera una volta al mese sia questa uscita "lanciano un sasso" che serve a smuovere argomenti che rischiano di affondare piano piano nella routine. Al momento di riflessione sono seguite una salutare passeggiata, la messa e la cena. E dopo un pomeriggio così intenso ci siamo concessi una serata di svago con giochi, barzellette e chiacchiere.

La domenica è stata dedicata, in due tranches, alla visione dell'intervento che ha fatto padre Juliàn Carròn a Verona nell'ottobre 2011 inmerito "all'esperienza della famiglia: una bellezza da riconquistare". Il temaè stato molto impegnativo ed intenso. L'oratore ha cercato di sviscerare ilproblema della crisi della famiglia. La famiglia come istituzione civile ereligiosa è ancora necessaria o si può fare anche senza? Sembrerebbe infattiche l'uomo dei nostri giorni sia in grado di bastare a se stesso senza cogliereche l'aura di potere di cui si circonda non deriva dalla sua personaleesperienza ma dalla luce riflessa delle persone che lo circondano e dall'amoredi Dio. Padre Carròn ci paragona ad una stanza dove viene spento iltermosifone: per un po' il calore si mantiene e ci sembra di poter fare senzail riscaldamento ma è solo una illusione: inesorabilmente verremo lasciati alfreddo a fare i conti con le nostre solitudini.

Un altro inganno che la quotidianità ci regala è laconvinzione che l'aspetto morale o i cosiddetti "valori" ci venganopassivamente trasmessi come un'eredità materiale. Ma così a ben pensare non è:ognuno infatti ha la libertà di recepire e reinterpretare ciò che gli vienetrasmesso. Inoltre perché un valore, come quello della famiglia, venga vissutoè necessario riguadagnarselo per possederlo. La riscoperta dell'esperienzaamorosa dalla sua origine ci fa cogliere il vero legame tra l'uomo e la donna.Ognuno infatti è un essere limitato che suscita nell'amato un desiderioillimitato e questo conflitto può sfociare in rabbia, malessere, incomprensionetra gli sposi. E' necessario capire che il marito per la moglie e viceversa èsolo Segno dell'Amore che Dio ha per noi. Il non riconoscere la natura di Segnoche l'altro ha per noi inevitabilmente blocca il volo della famiglia verso lapienezza, verso la risposta di infinito a cui ognuno protende. Questo è solo unbrevissimo sunto dei nodi cruciali affrontati nel video che ci è statoproposto.

Questa uscita, oltre ad aver dato modo ad alcune coppienuove (anche con bambini molto piccoli) di inserirsi nel gruppo e alle altre coppiepiù rodate di approfondire la reciproca conoscenza, ha dato modo di affrontareun argomento di vero spessore sul significato di famiglia sottolineandol'impegno che abbiamo preso come coniugi davanti a Dio. Infatti, non solomarito e moglie hanno un preciso vincolo tra di loro, ma come coppia lo hannoanche nei confronti della comunità e nei confronti di Gesù sposo della Chiesa.Questo enorme senso di responsabilità può anche spaventare noi giovani coppie,così come i fidanzati che si accingono alla al matrimonio, ma le riflessioninate in questi due giorni ci hanno ricordato che non siamo soli: nella paura,nell'isolamento, nella stanchezza e nel dubbio Dio ci aiuta. Lui ci ha sceltoper percorrere insieme questa strada a volte complessa e non ci lascia.

Come gruppo ci auguriamo che ogni anno si aggreghino coppie nuove perché ognuno apporta novità e ricchezza agli altri e soprattutto insieme possiamo essere sano confronto e conforto. Invitiamo quindi i nuovi sposi a farci compagnia per condividere il loro cammino con noi.