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Lunedì 9 Aprile è cominciato il pellegrinaggio verso Lourdes dell'UNITALSI Triveneto sottosezione di Verona. Per raggiungere il santuario sono stati utilizzati un paio di treni ed un paio di aerei che hanno trasportato circa 1500 persone tra malati, pellegrini, barellieri, sorelle, equipe medica e sacerdoti. Noi giovani abbiamo vissuto questo pellegrinaggio attraverso l'esperienza di essere sorelle e barellieri.

Il barelliere a Lourdes è colui che mette a disposizione le proprie energie ed il proprio cuore nel servizio a chi ne ha più bisogno; concretamente si occupa di trasportare ed accompagnare i malati nella visita al santuario e nella partecipazione alle celebrazioni e funzioni. Il compito del barelliere non è quello di un semplice tassista che si occupa del trasporto malati: è infatti colui che deve prendersi cura del malato in tutto il suo essere, avvicinandosi emotivamente e intraprendendo un cammino di condivisione in cui entrambi vivono e sperimentano l'amore di Dio e di Maria. Il barelliere riscopre l'amore di Dio attraverso i sorrisi, gli abbracci, gli sguardi e le parole delle persone che gli sono attorno, siano essi malati oppure compagni nel servizio. E' nel servizio e nel mettersi a disposizione dell'altro che il barelliere riceve le gratificazioni migliori e sebbene esso parta con l'idea di aiutare e donare qualcosa all'altro ritorna avendo ricevuto, proprio da quelle persone con cui ha condiviso l'esperienza, molto più di ciò che è riuscito a donare.


Ho partecipato al pellegrinaggio a Lourdes promosso dall'UNITALSI come sorella, riuscendo a capire l'importanza di questa figura solo vivendola dall'interno.Essere sorella vuol dire prima di tutto condividere con le altre volontarie lo stesso motivo per cui si parte, che è l'aiutare l'altro, e collaborare insieme per contribuire a creare un clima e un ambiente armonioso e di solidarietà, dove il pellegrino possa sentirsi a suo agio e parte di una grande famiglia. È colei che decide di dedicare un po' del suo tempo, delle sue mani e del suo cuore al servizio, assistendo con vera carità il fratello più debole. La sorella riesce a capire e a mettersi nei panni del malato, usando i propri occhi e la propria sensibilità per cercare di cogliere le altrui esigenze, sollevando i pellegrini dalle loro sofferenze. La divisa è l'elemento caratteristico della sorella UNITALSI. La veste e il velo bianco sono segno di unità e di condivisione con tutte le altre sorelle e con quelle che l'hanno preceduta nel servizio. Proprio su questo ed in particolare sul velo bianco tanti pellegrini fanno affidamento perché riconoscibile in mezzo alla moltitudine di persone presente a Lourdes. La sorella UNITALSI è colei che con un semplicissimo gesto ed un sorriso gratuito contagia i pellegrini e li entusiasma nel vivere tutti i momenti, le preghiere e le celebrazioni a Lourdes. Al termine del viaggio la stanchezza si fa certo sentire, per le giornate intense vissute fianco a fianco con il più debole, ma si ritorna a casa con la contentezza e la gioia di essere stati importanti per gli altri e di essere cresciuti come giovani sorelle e barellieri.  

Giacomo, Ilaria, Michela, Erika, Andrea, Eleonora, Claudio, Giovanni, Valentina, Don Zeno, Don Paolo