FINE ANNO DEL GRUPPO CATECHISTE
L’anno catechistico delle elementari e medie è terminato il 28 maggio 2013 con la Messa delle 18,30 cui è seguita un’ora di condivisione tra gruppi della stessa classe, su quanto vissuto in questi mesi. La Messa celebrata dal parroco don Giuseppe è stata l’occasione per noi catechiste di presentare a Dio tutte le nostre speranze, paure, soddisfazioni e delusioni alla fine di quest’anno. Il parroco nell’omelia ci ha aiutato a riscoprire la nostra identità come catechiste e a rinnovare il nostro servizio ai ragazzi, prendendo spunto dalla Prima Lettura del giorno, dal Libro del Siracide: “Da’ all’Altissimo secondo il dono da lui ricevuto, e con occhio contento, secondo la tua possibilità, perché il Signore è uno che ripaga e ti restituirà sette volte tanto” (Sir. 35, 12-13).
Ha affermato che la catechista è colei che dona se stessa a Dio Altissimo, secondo il dono da Lui ricevuto. La motivazione che spinge una persona a insegnare il catechismo è la consapevolezza che non si tratta solamente della volontà di aiutare i ragazzi nell’incontro con Gesù, ma anche dell’adempimento del dono ricevuto, manifestatosi nel Battesimo e risvegliatosi grazie ad alcuni incontri fatti nella vita. Il tempo per il catechismo è dato a Dio perché sia fecondo per gli uomini. Il catechismo è una parte di questo dono ricevuto, che deve essere comunicato agli altri, andando incontro al bisogno di Dio che hanno i ragazzi. Papa Giovanni Paolo II ha affermato che “la fede cresce nella misura in cui la doniamo”, quindi ogni volta che insegniamo catechismo, viviamo la passione che Dio ha per gli uomini.
“Da’ all’Altissimo con occhio contento”. L’occhio contento è segno della consapevolezza del dono ricevuto, facendo riferimento a quanto la fede cresca nella propria vita. Il modo il cui il Signore ci ripaga è il dono di Se Stesso. Lo scopo del catechismo quindi è quello di far giungere la Parola di Dio ai ragazzi, affinché vi possano attingere nella propria vita. I catechisti sono uno strumento di Dio, che dà loro i tempi e i modi di crescita. A noi basta gioire perché ai piccoli Dio ha rivelato il Suo regno. Maria si dona all’Altissimo secondo il dono ricevuto e gioisce con i piccoli, la gioia di Maria perciò diventi nostra letizia e nostro ringraziamento.
Con queste riflessioni nel cuore abbiamo potuto affrontare il momento della verifica finale con la consapevolezza che nulla è nelle nostre capacità, ma tutto ci viene donato da Dio e che dobbiamo affidarci a Lui per riuscire a portare avanti il nostro compito.
La serata si è conclusa in un clima di gioiosa fraternità, con don Zeno e don Giuseppe, gustando insieme un’ottima pizza.